La certificazione Bio tra le informazioni inserite nel Registro delle Imprese
Grazie all’intesa tra ACCREDIA, Unioncamere e InfoCamere, tra le informazioni inserite nelle visure rilasciate dalle Camere di Commercio anche la certificazione Bio. Sarà così possibile mappare meglio gli operatori italiani muniti di certificazione biologica che oggi ammontano a circa 60.000, il 40% dei quali (24.000) accreditati dal sistema di certificazione nazionale solo negli ultimi tre anni.
A fronte del continuo incremento dell’attenzione dei consumatori a salute e ambiente e dell’aumento delle aziende che scelgono di convertire le proprie produzioni al biologico, Unioncamere ha deciso di migliorare e completare le informazioni presenti nelle banche dati delle Camere di Commercio, al fine di consentire una maggiore trasparenza ed una migliore conoscenza di un universo in forte espansione.
Dove sono localizzate le imprese “Bio”?
A inizio dicembre 2017, le imprese in possesso di una certificazione Bio erano 59.461, di cui il 55,8% localizzate nel Mezzogiorno, ovvero più del doppio delle aziende con sede al Nord (il 23,4%) e quasi tre volte quelle del Centro Italia (il 20,8%). Più della metà (il 56%) delle imprese certificate si concentra in sole cinque regioni con la Sicilia in testa (15,9), seguita dalla Calabria (13,4), dalla Puglia (11,6), dalla Toscana e dall’Emilia Romagna (7,7).
Fonte: elaborazioni InfoCamere su dati Registro Imprese – ACCREDIA dicembre 2017
In merito all’attività svolta dalle imprese in questione, l’81% opera direttamente nel settore agricolo e circa il 7% nel commercio. Le aziende che svolgono esclusivamente produzione Bio sono 44.482 (il 75% dell’universo delle certificate) e di esse una su tre ha sede in due sole regioni del Mezzogiorno: Calabria o Sicilia.
Fonte: elaborazioni InfoCamere su dati Registro Imprese – ACCREDIA dicembre 2017
Approfondendo l’analisi delle imprese Bio per forma giuridica, l’11% (6.490) è costituito da società di capitale. Di queste, oltre il 90% è una PMI ovvero con un volume d’affari uguale o inferiore ai 50 milioni di euro. Più della metà (il 55,2%) rientra nella definizione di micro impresa (con un fatturato non superiore ai 2 milioni di euro), e la metà ha un capitale sociale inferiore ai 50.000 euro.
Fonte: elaborazioni InfoCamere su dati Registro Imprese – ACCREDIA dicembre 2017
Questi numeri testimoniano la trasformazione e l’affermazione di un settore che negli ultimi anni è passato da tendenza rivolta a mercati di nicchia a vero e proprio stile di vita per milioni di consumatori italiani. Al tempo stesso, il biologico sta rivestendo un ruolo sempre più importante come opportunità di rilancio per molte aziende del nostro agro-alimentare. Mentre nell’agricoltura tradizionale ogni anno numerose imprese chiudono, cedendo il passo a realtà più grandi e strutturate, il settore del biologico sta andando in controtendenza, a dimostrazione che anche aziende di dimensioni più piccole, grazie all’applicazione dei principi dell’agricoltura bio, possono stare con successo sul mercato.